In questo approfondimento andremo a trattare uno degli indicatori più famosi ed utilizzati nel mondo del trading online, l’indicatore Williams Percent Range, anche noto semplicemente come W%R.
Si tratta di uno degli indicatori più amati in generale perché, come avrai modo di vedere leggendo questa guida, permette di ricavare segnali di trading in svariati modi.
I dati forniti dal Williams Percent Range, infatti, possono essere letti anche in più di una maniera, specialmente se usato in combinazione con altri indicatori.
In questa guida, dunque, andremo a mostrarti non solo i segreti del W%R, ma anche e soprattutto ti forniremo degli esempi pratici grazie agli strumenti tecnici di eToro (visita il sito ufficiale), una delle due piattaforme migliori per investire online, che ti introdurremo alla fine.
Prima di iniziare a presentare indicatore e broker ti forniamo direttamente una tabella con i migliori intermediari in circolazione.
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Williams Percent Range: un indicatore stocastico?
Si tratta a tutti gli effetti di una domanda legittima: quante volte abbiamo assistito a trader principianti che parlavano del Williams Percent Range come di un indice stocastico invertito?
Innumerevoli.
Ebbene, chiariamo: sebbene i due indicatori possano assomigliarsi in molto, specialmente se al William Percent Range si va ad aggiungere una EMA (Media Mobile Esponenziale).
Tuttavia la differenza fondamentale sta nel calcolo alla base dei due diversi indicatori, oltre che nel fatto che sono stati inventati da persone completamente diverse.
Come si può intuire dal nome, il Williams Percent Range fu inventato da Larry Williams sul finire degli anni Settanta. A differenza dell’SMI (Stocastic Momentum Index), il Williams Percent Range si calcola:
W%R=PC-H(n)Hn-L(n)*100
Dove:
- PC indica l’ultimo prezzo di chiusura;
- H(n) indica il prezzo massimo negli ultimi n periodi;
- L(n) indica il prezzo minimo negli ultimi n periodi.
Ricordiamo che sulla piattaforma di Capital.com si trova già calcolato e pronto all’uso (clicca qui per il sito ufficiale).
Il Williams Percent Range, dunque, fa riferimento al prezzo massimo negli ultimi periodi, mentre, invece, al centro del calcolo dell’indicatore stocastico vi è il prezzo minimo degli ultimi periodi.
Questo, come andremo a vedere, conferisce al Williams Percent Range la sua classica struttura “capovolta” e alcune caratteristiche peculiari particolarmente interessanti.
Williams Percent Range: come leggerlo
L’indicatore Williams Percent Range presenta quattro valori significativi: 0, -20, -80 e -100. Questi individuano tre fasce in particolare:
- Zona intermedia, tra -20 e -80, in cui il titolo sosta nei periodi di contrazione dei prezzi e di basso interesse per il mercato;
- Zona di iper-comprato, per valori compresi tra 0 e -20. Questa zona indica che la maggior parte delle operazioni condotte sul titolo sono di acquisto e che per l’investitore è un ottimo momento per andare ad acquistare il titolo;
- Zona di iper-venduto, per valori compresi tra -80 e -100. Parimenti, la zona di iper-venduto è quella in cui l’operatività è prevalentemente di vendita.
Come puoi vedere in figura, a queste zone corrispondono trend ben precisi.
Williams Percent Range: come usarlo?
I segnali che possono essere ricavati dal Williams Percent Range tengono conto di 3 diversi fattori. Vi sono, infatti:
- Segnali di acquisto (1) quando il titolo entra nella zona di iper-comprato in seguito a un repentino movimento dalla zona di transizione;
- Segnali di vendita (2) quando il titolo entra nella zona di iper-venduto in seguito a un repentino movimento dalla zona di transizione;
- Divergenze di trend (3). Sono i segnali più complessi che si possono ricavare dal W%R, ma sono, allo stesso tempo, quelli più interessanti;
L’analisi qui presentata si basa interamente sui grafici della piattaforma di eToro come si vede nell’immagine sottostante relativa al prezzo delle azioni Amazon: prova il trading su Amazon con i fantastici grafici di eToro qui.
Puoi ben vedere come nel caso 1, l’ingresso nell’area di iper-comprato abbia preceduto di pochissimo (2 ore per la precisione) la candela di maggior rialzo del successivo movimento rialzista.
Le due ore sono servite a distinguere quel segnale dagli altri falsi segnali (cerchio giallo), la cui durata è stata di non più di un’ora.
Il trend rialzista si è mantenuto finché il W%R è rimasto in zona di iper-comprato. La linea della zona di iper-comprato, tuttavia, è andata via via calando, a segnalare il ribasso successivo.
Quando la linea dell’indicatore Williams Percent Range accompagna il trend, allora si può sfruttare il secondo segnale, quello di uscita, per un investimento opposto, di vendita.
Similmente il caso 2, con una doppia alternativa per un’operazione intra-day (2.1) e una di più giorni (2.2). Il segnale di ingresso stavolta è stato dato dalla fuoriuscita dalla zona di iper-comprato.
Come si è visto nel caso 1, infatti, la linea è stata accompagnata fuori dalla zona già prima dell’esaurimento del trend, con la diretta conseguenza di anticipare il successivo movimento correttivo ribassista.
Divergenze di trend: il caso 3
Le divergenze di trend (facilmente leggibili sui grafici di Capital.com – visita la piattaforma qui) si hanno quando la linea di sviluppo del W%R mostra una tendenza contraria a quella del trend del titolo (3).
Le divergenze di trend, quando si verificano, sono degli ottimi segnali per il trend dominante successivo e costituiscono una opportunità perfetta per anticiparlo.
Nel caso specifico, ad esempio, si poteva investire al rialzo ben prima del segnale di ingresso al movimento 1, ovvero non appena la linea del Williams Percent Range avesse superato la soglia dell’iper-venduto, dei -80, per più di un paio di periodi.
In quel frangente, avendo impostato il periodo su 1 ora, per più di un paio d’ore, in modo da essere sicuri di non incappare in un falso segnale (cerchio giallo).
Impostando uno Stop Loss pari al massimo del periodo precedente si sarebbero andate a limitare le eventuali perdite e a garantirsi un solido investimento, sull’onda del successivo trend rialzista e con profitti maggiori, essendo partiti da un prezzo d’acquisto inferiore al segnale di ingresso vero e proprio (1).
Williams Percent Range: evitare i falsi segnali con l’EMA
Un modo semplice per evitare di incappare in falsi segnali con il William Percent Range è quello di integrare l’indicatore con una Media Mobile Esponenziale, o EMA, solitamente calcolata sulla base di 14 periodi, in modo da ottenere una linea che aderisca a sufficienza al grafico.
In questo modo il W%R andrà in tutto e per tutto ad assomigliare ad un SMI, un indicatore stocastico, pur possedendo un metodo di calcolo del tutto diverso.
Come puoi vedere nell’immagine, andando ad aggiungere una EMA calcolata su 14 periodi, viene completamente smentita la natura del rialzo che prima avevamo individuato come un falso segnale.
Si tratta di un movimento che la EMA (indicatore disponibile su eToro – provalo qui) non accompagna e che, di conseguenza, non ha la forza necessaria a trasformarsi in un trend vero e proprio.
Nel caso in cui lo si volesse sfruttare per un investimento intra-day, la cosa migliora da fare, dunque, sarebbe quella di impostare uno Stop Loss pari al massimo del periodo precedente, in modo da limitare le perdite.
Il Take Profit, dal canto suo, dovrà essere collocato in prossimità del valore della EMA, in modo da ottenere profitti più che soddisfacenti (il range di prezzo è mostrato dalle due asticelle nere), ma astenersi da operazioni troppo rischiose.
Investire con il Williams Percent Range: eToro e Capital.com
Ora che hai capito come impiegare al meglio il Williams Percent Range, non ti resta che mettere in pratica ciò che hai appreso sulle piattaforme di trading online.
Vogliamo darti un consiglio anche in questo, anzi, due. Ti elenchiamo di seguito le migliori piattaforme su cui poter operare ed eseguire una buona analisi tecnica.
Si tratta di broker su cui ancora oggi operiamo anche noi e che troviamo di grandissima utilità vista l’ampia scelta di strumenti tecnici che mettono a disposizione, capaci di venire incontro sia alle esigenze dei traders più navigati che di quelli alle prime armi.
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Opinioni e considerazioni finali su Williams Percent Range
In conclusione il William Percent Range è uno degli indicatori più apprezzati e rinomati tra i traders di tutto il mondo. Semplice, intuitivo e che può essere reso pressoché perfetto con la semplice aggiunta di una Media Mobile Esponenziale su 14 periodi.
Pochi indicatori possono vantare una tale semplicità.
Il nostro consiglio è quello di partire proprio dal William Percent Range per muovere i primi passi nei mercati finanziari.
Se deciderai di affidarti ad una delle piattaforme che ti abbiamo consigliato, inoltre, puoi star sicuro che avrai a disposizione la migliore scelta di titoli finanziari su cui poter provare il W%R.